Una massiccia indagine sotto copertura rivela il commercio illegale di pelle d'asino in Africa
Pubblicato il 14 August 2017.Comunicato stampa di The Donkey Sanctuary - Una scioccante indagine sotto copertura nell'Africa meridionale ha rafforzato l'appello a fermare immediatamente il commercio di pelle d'asino, che The Donkey Sanctuary descrive come "... fuorilegge, senza scrupoli e letale".
L'organizzazione Oxpeckers Investigative Environmental Journalism ha alzato il sipario sul commercio di pelle in Botswana nella prima di una serie di investigazioni sotto copertura, realizzate in collaborazione con The Donkey Sanctuary. La ricerca di Oxpeckers ha portato alla luce un commercio che sta aumentando in modo insostenibile, dove dilagano il furto e il bracconaggio degli asini e dove il valore crescente della pelle sta mettendo ancora più a rischio una popolazione asinina già in diminuzione.
L'indagine Under The Skin di The Donkey Sanctuary, pubblicata a gennaio, è stata la prima a rivelare le dimensioni del commercio, trainato dalla richiesta sempre maggiore per il tradizionale rimedio cinese ejiao, ricavato dal collagene della pelle degli asini.
L'ente ha richiesto la fine dei traffici illegali, per la minaccia al benessere degli asini e delle comunità che da loro dipendono.
Attenzione: immagini esplicite nel link
L'indagine sotto copertura, che potete trovare su Oxpecker.org, è la prima a svelare come funziona il commercio e gli enormi profitti per i commercianti.
Alex Mayers, Head of Programmes di The Donkey Sanctuary, commenta: “Si tratta di una investigazione scioccante, ma che svela molto sul commercio e sulla totale assenza di controllo. Dev'essere fermato: le condizioni degli animali sono al di là dell'immaginazione, con asini che muoiono di fame dopo aver vissuto in condizioni di stress estremo. A questo si sommano preoccupazioni economiche, criminali, ambientali e sociali: il fenomeno è senza leggi e senza scrupoli e sta distruggendo i mezzi di sostentamento delle popolazioni, mettendo a repentaglio intere comunità".
Mike Baker, Amministratore delegato di The Donkey Sanctuary, aggiunge: "Questo rapporto mostra le dimensioni impressionanti della parte sommersa del commercio - un'ulteriore prova del perché sia così urgente agire. Apprezziamo le azioni intraprese da alcuni governi per fermare il commercio, ma l'impegno dev'essere diffuso".
L'impatto del commercio in Botswana era emerso a giugno, con l'incursione delle autorità nel macello di Francistown, di proprietà dell'impresa cinese Bo Chang. La struttura, aperta ad aprile, aveva macellato 588 asini al mese.
Il blitz aveva portato alla scoperta di 452 asini affamati e senza forze, senza acqua né cibo, rinchiusi in attesa di essere macellati. Gli animali erano così affamati che avevano mangiato tutte le cortecce degli alberi e addirittura il pelo degli altri asini. La maggior parte erano troppo deboli o malati per sopravvivere ed erano stati sottoposti ad eutanasia. Furono scoperte anche enormi fosse con i resti in decomposizione di centinaia di asini, i cui liquami si riversavano nel fiume principale.
L'operatore cinese del macello è stato arrestato e indagato per crudeltà sugli animali, ma ha ricevuto una sanzione di appena 50 Pula (poco più di 4€). Un poliziotto al lavoro sul caso ha spiegato che il largo numero di persone coinvolte rendeva complicata l'indagine.
L'investigazione di Oxpeckers ha portato alla luce prove che suggeriscono come, nonostante il recente bando del Botswana nell'esportazione di pelle d'asino, il commercio continui in clandestinità. Di recente, proprio in Botswana, è stato sequestrato un camion diretto in Zimbabwe con un carico di 1200 pelli.
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