
Un post sui Social Media non equivale a una segnalazione reale
“Condivido questo post trovato in giro, aiutatelo o lo venderanno al macello!”. “Mi è arrivato questo messaggio su WhatsApp e ve lo giro: azienda di latte cede 15 puledri maschi che non servono all’industria, potete prenderli voi?”. “Ho visto la foto di quest’asino sulla bacheca di un contatto, fate qualcosa!”.
Arrivano a ondate, a volte si ripetono ciclicamente, anche a distanza di mesi o anni, non si fermano neanche quando sulla bacheca, ben visibili, ci sono già decine di condivisioni uguali e identiche, spesso con già la nostra risposta sotto. Le condivisioni cieche degli appelli trovati sui Social Network o su WhatsApp non aiutano gli animali.
Un post sui Social Media non equivale a una segnalazione reale. Il primo passo da fare se vedete un asino (o un altro animale) in difficoltà è segnalarlo alle autorità: qui sul nostro sito c’è una sezione apposita in cui vi spieghiamo come fare e vi offriamo il nostro supporto. Fatelo presente anche ai vostri contatti.
Perché condividere i post sui social può essere dannoso
L’iter standard delle segnalazioni sui Social prevede il copia incolla di un testo o, spesso, solo di un link (a volte inaccessibile per le impostazioni della privacy), e l’invio tramite messaggio o come post in bacheca, senza nessun altro dettaglio.
Nella quasi totalità dei casi, c’è una foto e una descrizione sommaria, che punta sull’urgenza e sull’emotività, ma priva di qualsiasi indicazione utile: luogo, recapiti, data (certi appelli si ripetono dopo un anno o due, solo perché qualcuno li ha trovati in giro e li ha riproposti senza farsi domande, innescando un’altra fase virale. Quasi sempre, gli animali al centro di tali post sono introvabili o inesistenti).
Quando chiediamo a chi si è fatto promotore dell’annuncio queste informazioni, indispensabili per capire se e come è possibile intervenire (e, prima ancora, se la situazione è reale: perché spesso non lo è), la risposta è sempre la stessa: “Non lo so, non conosco, io ho solo condiviso il post che ho visto sulla bacheca di un contatto”.
Ci è capitato di avere la posta e la bacheca intasate da decine e decine di link identici, per intere settimane. E ci è capitato che in mezzo a quelle segnalazioni ci fosse una richiesta vera, urgente, che rischiava di perdersi in mezzo al rumore creato dalle condivisioni indiscriminate.
Informazioni per casi di maltrattamento
Prima di condividere un post, sulla vostra bacheca o con noi, siate certi della veridicità del contenuto. Verificate le fonti (anche se il post è stato condiviso da un amico: perché, se a sua volta non ha fatto una verifica, cosa assicura che sia vero?). E, se siete in dubbio, non nutrite la probabile bufala.
Se pensate che un asino abbia bisogno di aiuto, chiamateci al numero 015 255 1831 oppure scriveteci via email (NON utilizzate Facebook o altri canali Social).
Certo, è un processo più lungo e impegnativo della semplice pressione del tasto “Condividi”. Ma solo così potrete davvero aiutare gli animali e permettere alle organizzazioni che lavorano per loro di poter fare qualcosa di concreto.