Perché il Rifugio non acquista mai animali
Il Rifugio degli Asinelli, per statuto e per politica, è sempre contrario all’acquisto di animali e gli appelli in cui vengono richiesti dei soldi per un animale che “altrimenti finirà al macello” non fanno eccezione.
L’emotività gioca un ruolo chiave in tutti gli appelli di questo tipo: spesso sono annunci costruiti ad hoc per fare leva sul senso di colpa e, ovviamente, sull’umana pietà per l’essere vivente al centro dell’annuncio.
Purtroppo, però, l’emotività nasconde un dato di fatto: nonostante tutte le buone intenzioni, l’acquisto favorisce sempre il mercato e finisce con l’avvantaggiare commercianti senza scrupoli, che hanno imparato a fare leva sulla sensibilità delle persone per guadagnare ancora una volta sulla pelle degli animali.
La realtà quotidiana nei macelli
L’uccisione di asini, cavalli e altri animali per scopi alimentari è la realtà quotidiana nei macelli e tutti i prodotti alimentari a base di carne equina presenti sui banconi dei supermercati ne sono la prova. Il nostro Paese, uno dei maggiori consumatori al Mondo, importa il 43% di tutta la carne equina prodotta in Europa. Immaginate il numero di vite dietro la percentuale: nel solo 2012 e nella sola Italia, sono stati legalmente macellati 60mila equini e si calcola che circa 5mila siano allevati per la carne sul nostro territorio. Tra di loro ci sono anche molti puledri nati nelle aziende che producono latte d’asina: quando compiono nove mesi e, di conseguenza, non sono più utili per favorire la lattazione con profitto della madre, davanti a sé hanno due strade: essere a loro volta avviate alla produzione di latte, se femmine, o essere destinati al macello, nella quasi totalità dei maschi.
La legge italiana
La legge italiana consente la macellazione degli equini: sono inclusi i puledri, ossia i “cuccioli”, che abbiano almeno 7 giorni di vita, e che sono venduti al macello per pochi euro al chilo. Basta un piccolo calcolo per capire che per l’allevatore è molto più redditizio vendere un puledro a persone di buon cuore per 300 o 400€: in questo modo potrà guadagnare e reinvestire i soldi nell’allevamento di altri puledri, certo di un altro guadagno (minore se proveniente dalla vendita al macello, maggiore se frutto di un “riscatto” o di una colletta, ma sempre guadagno) nel giro di un anno, in un continuo circolo vizioso. L’acquisto incentiva la riproduzione e la riproduzione incentiva il numero di animali che finiranno al macello.
Il macello non è MAI l’unica possibilità
Macello che, ricordiamo, non è mai l’unica possibilità: sono tante le persone che ci contattano perché, spesso a causa della crisi o per aver sottovalutato le reali esigenze di un asino, non sono più in grado di mantenere il proprio animale e ci chiedono aiuto per cercare una nuova famiglia. Diamo sempre la nostra totale disponibilità (in termini di risorse, tempo, “faccia” e tutto quanto in nostro potere) per aiutare chi cerca una nuova casa al suo o ai suoi asini. Negli anni, attraverso il “direct re-homing”, abbiamo trovato casa a decine d asini: tutti loro oggi vivono in sistemazioni controllate e affidabili. Non è una soluzione immediata, spesso richiede mesi, ma dimostra che le soluzioni incruente ci sono e noi siamo qua apposta per aiutare le persone interessate al benessere del proprio animale, e non a un guadagno, a trovarle.
Questi i fatti: cosa possiamo e cosa potete fare, nella pratica?
Ribadiamo con forza quello che avevamo scritto anni fa: il potere più forte che abbiamo è quello di consumatori e acquirenti. Le nostre scelte fatte eticamente possono cambiare la vita agli animali e alle persone e, speriamo, anche il futuro. Non finanziamo il mercato, né comprando carne, né comprando animali. Non stiamo al gioco di chi maschera la speculazione da atto di pietà. Evitiamo gli eventi e le fiere dove servono carne d’asino e facciamo sentire la nostra voce con educazione e fermezza. Sensibilizziamo i nostri contatti attraverso il nostro esempio.
Segnalazioni di asini maltrattati o in difficoltà
Per le segnalazioni di maltrattamenti o di asini in difficoltà, vi chiediamo cortesemente di leggere le informazioni presenti qui sul sito, nella sezione segnalazioni, e di contattarci via telefono al numero 015.2551831. Ricordiamo che, in caso di maltrattamento o abbandono, è fondamentale contattare subito le autorità (che sono, per legge, tenute a intervenire). Le condivisioni sui Social Media non aiutano né, tantomeno, rappresentano una forma ufficiale di segnalazione e denuncia: leggete qui la nostra posizione.