Ciao Arianna
Pubblicato il 29 October 2018.Era l’asinella più solitaria del Rifugio, sempre in fondo al recinto, attaccata all’angolo estremo della staccionata; quando si avvicinava agli umani lo faceva in modo baldanzoso, spesso piegando la testa verso l'alto, nel suo gesto tipico. Le rare volte in cui Arianna giocava lo faceva con Agostino o con Poldo, altre anime solitarie: forse proprio per questo si trovavano, o per il loro passato, quello che aveva lasciato ferite invisibili, ma sempre presenti. Speravamo che, con il tempo e la pazienza, saremmo riuscite a guarirle anche in lei, ma... mannaggia, Arianna, che scherzo ci hai fatto.
Prima c'è stata una brutta colica; poi, quando sembrava che, a fatica, dopo flebo e terapie, ne stesse uscendo, l’iperlipemia, instauratasi come complicazione secondaria, si è aggravata fino a giungere, venerdì sera, a un punto di non ritorno.
Sono stati sei giorni di lotta, perché Arianna ha passato la sua vita a combattere e lo ha fatto fino alla fine. "Purtroppo lei e tutti noi che le siamo stati vicino abbiamo perso la nostra battaglia" ha scritto Luca, il nostro veterinario, dopo averla accompagnata nel suo ultimo viaggio. "Non dimenticherò mai la dignità e il coraggio con il quale ha affrontato le cure e le terapie di questi giorni. Arianna era una grande guerriera".
"Sola" e "unica" sono sinonimi e l'essenza di Arianna era proprio lì. E ora che l'asinella più solitaria del Rifugio non c'è più, siamo tutti noi a sentirci più soli.