Da Treviso a Sala Biellese: gli asini rasaerba di Zaia hanno trovato casa al Rifugio
Pubblicato il 22 May 2015.Nettuno, Paolo, Paola, Giorgina: i quattro superstiti del progetto “asinelli al lavoro sfalcio ecologico” di Treviso, conosciuti da tutti come “asini di Zaia”, hanno un nome e, da mercoledì 20 maggio, una casa tutta nuova, la Fondazione Il Rifugio degli Asinelli ONLUS di Sala Biellese (BI), ente che si occupa di salvare e ospitare asini, muli e bardotti in difficoltà.
Il progetto era stato lanciato nel 2004 da Luca Zaia, ai tempi presidente della Provincia di Treviso, e presentato come soluzione ecocompatibile per rasare l’erba lungo la tangenziale di Postioma, a Paese (TV). Queste le premesse: nella realtà, fin dai primi mesi si sono succeduti problemi e fatti gravi che hanno coinvolto gli asinelli (impossibile da dimenticare la foto-simbolo di un puledro morto, ormai in stato di decomposizione, trovato da alcuni cittadini lungo la tangenziale).
All’inizio di quest’anno, finalmente, anche in seguito ai numerosi esposti di associazioni animaliste e alle proteste dei cittadini, la decisione di porre fine al progetto e di ricollocare i quattri asinelli superstiti.
La Fondazione Il Rifugio degli Asinelli ONLUS, attraverso il responsabile Welfare Fabrizio Massa, aveva fin da subito contattato l’ing. Maurizio Veggis (Settore pianificazione e viabilità della Provincia di Treviso), incaricato di valutare la soluzione più efficace per il loro futuro, dando la propria disponibilità ad accoglierli, qualora non fossero state trovate altre realtà locali, in grado di assicurare il giusto benessere agli asinelli senza sottoporli a un lungo viaggio.
Ed effettivamente, fino a poco fa, sembrava che gli asinelli avessero trovato casa in Veneto. Ma il loro trasferimento non è andato in porto: così, dopo ricerche accurate sull’operato della sede italiana del Donkey Sanctuary e tanti contatti con Fabrizio Massa, la Provincia di Treviso ha deciso che la soluzione migliore per gli asinelli era il nostro centro a Sala Biellese (BI).
“Siamo onorati di aver trovato un ente che ha a cuore gli asini e che sicuramente ne saprà garantire il corretto trattamento” ha spiegato l’ing. Veggis. “Come ente pubblico, quindi al servizio dei cittadini, volevamo che questi asini, finora usati con capre e pecore per rasare l’erba, fossero donati a qualcuno che permettesse loro di vivere serenamente e che, al contempo, avesse finalità sociali: ecco il perché della nostra scelta”.
Mercoledì 20 maggio ha avuto luogo lo spostamento: in poco più di sei ore, attraversando il Nord Italia, il team Welfare del Rifugio (oltre a Fabrizio, c’era anche Marianna Lionetti) è arrivato a Pontioma, dove ha potuto finalmente conoscere i quattro asinelli e alcune delle persone che, con grande professionalità, hanno reso possibile il loro trasferimento.
Nettuno, Paola, Paolo e Giorgina sono saliti sul trailer senza alcuna forzatura e hanno affrontato il lungo tragitto verso il Rifugio con una serenità (o una rassegnazione...) commovente.
“Ne è la riprova l’arrivo a Sala Biellese, dopo un viaggio a velocità ridotta e con tantissime soste (proprio il contrario di una “deportazione”, come qualcuno ha polemicamente definito il trasferimento degli asineli dal Veneto al Piemonte...), per monitorare le condizioni ed evitare qualsiasi stress aggiuntivo” spiega Fabrizio Massa.
“A causa del maltempo e delle forti piogge che ci hanno accompagnato lungo quasi tutto il percorso, abbiamo preferito tenere chiuse le prese d’aria e fare tappe frequenti per permettere agli asinelli di prendere fiato ed evitare ulteriori cause di nervosismo, oltre a pericolosi sbalzi di temperatura”.
Il trasporto è stato fatto seguendo gli standard welfare del Rifugio degli Asinelli, ancora più ristrettivi nei confronti di quelli richiesti dalla legge e improntate ad assicurare il massimo benessere possibile.
E infatti, un quarto d’ora dopo il loro arrivo a Sala Biellese, i quattro asinelli si sono regalati la prima sgroppata nel prato della zona isolamento, dove passeranno un periodo di quarantena per verificare le condizioni di salute (che sembrano molto buone).
“Siamo felicissimi che Nettuno, Paola, Paolo e Giorgina siano finalmente arrivati al Rifugio grazie all’impegno e al lavoro congiunto di tante persone dalla professionalità esemplare” commenta Fabrizio Massa. “Ringraziamo in particolare l’ing. Maurizio Veggis, le dott.sse Francesca Triban e Daniela Nasato del “Settore pianificazione e viabilità” della Provincia di Treviso, sempre disponibilissimi; il dott. Daniele Boffo, Direttore Servizio di sanità animale della Provincia di Treviso; la dott.ssa Manuela Fuser, Ufficio Entrate della Provincia di Treviso, che ha notato e risolto in tempi record un problema burocratico che rischiava di tardare o bloccare il trasferimento".
"Ora che per gli asinelli rasaerba è arrivato il lieto fine” conclude Massa “ci auspichiamo che, in futuro, asini e altri animali non siano più coinvolti in iniziative politiche che nascono esclusivamente per fini propagandistici ed elettorali, a discapito del benessere degli esseri viventi”.