Etiopia: un villaggio apre gli occhi sul benessere degli asini
Pubblicato il 9 September 2016.Quando The Donkey Sanctuary Ethiopia ha visitato per la prima volta il villaggio di Bera Tedicho, gli abitanti notavano a stento la sofferenza dei loro asini.
Ogni giorno gli asini erano sovraccaricati, picchiati e obbligati a lavorare anche quando erano feriti o malati, senza le più basilari cure veterinarie.
C’erano addirittura delle persone che ferivano intenzionalmente i loro asini, nella convinzione che il dolore li rendesse più facili da controllare.
“Non avevo mai usato un basto, così costringevo il mio asino a continuare a lavorare anche in caso di ferite sulla schiena” spiega il quarantenne Adane Teferi. “Caricavo l’asino con taniche e bastoni perché non conoscevo alcun altro metodo”.
Nel distretto di Dale vivono circa 7.200 asini. Per sopravvivere, la maggior parte delle persone qui coltiva caffè, canna da zucchero e avocado. Molti dipendono dagli asini per trasportare beni essenziali come acqua e legna da ardere, ma, nonostante il loro ruolo-chiave, gli asini non godono di buona considerazione, come spiega Bojia Endebu, responsabile di The Donkey Sanctuary Ethiopia.
“L’Etiopia è un Paese estremamente religioso: le persone considerano gli asini animali impuri e li danno per scontati. Non sono visibili a chi prende le decisioni in politica, ai proprietari, a nessuno. Per questo, gli asini non sono trattati come il resto del bestiame”.
L’educazione della comunità è la chiave per modificare gli atteggiamenti dalle radici. Una tecnica efficace è stata l’istituzione di un Comitato per il benessere animale su base locale. A Bera Tedicho, 15 persone hanno aderito in rappresentanza degli abitanti del villaggio – giovani, studenti, anziani, proprietari di asini. Tra loro c’era anche Adane.
Il team di Bojia ha dimostrato quanto sia importante il benessere degli asini anche per migliorare le vite delle persone che dipendono da loro.
Le nozioni apprese durante gli incontri hanno trasformato Adane.
“Non sapevo neppure che un asino potesse essere trattato come una persona” racconta. “Quando ho visto che The Donkey Sanctuary portava gli asini in clinica ed educava i proprietari a migliorare il loro benessere, sono rimasto di stucco”.
Adane ha costruito un riparo per il suo asino e ha assicurato che non lo caricherà più senza usare il basto.
“Ho pulito la ferita che aveva sulla schiena ogni giorno con acqua salata tiepida, finché non è migliorata”.
Come membro del comitato, Adane ha raggruppato i proprietari di asini per discutere di problemi legati al benessere e trovare soluzioni. Il progetto è iniziato nel 2011: ora i proprietari sanno come comunicare con i loro asini attraverso la comprensione del loro comportamento e valutando il benessere grazie all’aiuto dello strumento pratico “The Hand”.
Oggi, Adane e gli altri membri del comitato sono pronti a diffondere quanto appreso. “Non perdiamo occasione per confutare la cattiva percezione pubblica degli asini e continueremo a educare la nostra comunità in ogni assemblea”.
Di certo c’è stato un netto miglioramento anche per l’asino di Adane: “Senzagli insegnamenti di The Donkey Sanctuary Ethiopia, a quest’ora il mio asino sarebbe stato probabilmente mangiato da una iena”.