Il Donkey Sanctuary è amareggiato per i passi indietro dalla Cina
Pubblicato il 4 January 2018.The Donkey Sanctuary ha espresso delusione e amarezza di fronte alla notizia che la Cina ha deciso di ridurre la tassa di importazione sulle pelli d'asino per l'uso nella medicina tradizionale.
Alex Mayers, responsabile dei programmi di The Donkey Sanctuary, commenta: “Ci amareggia che il Governo cinese abbia scelto di ridurre la tassa di importazione sulle pellli d'asino: in qualità della più diffusa organizzazione mondiale per il benessere degli equini, The Donkey Sanctuary continua a richiedere l'arresto del traffico di pelli d'asino".
"Nel 2017, The Donkey Sanctuary ha rivelato le scioccanti conseguenze del commercio globale di pelle d'asino, in costante crescita per venire incontro alla domanda per produrre il farmaco cinese ejiao.”
Prosegue Alex: “Dalla Tanzania al Perù, dal Sudafrica al Pakistan, gli asini vengono rubati e scuoiati nella notte, le loro carcasse ritrovate dai proprietari sconvolti e le loro pelli importate in Cina".
"Per milioni di persone in alcune delle comunità più povere del Mondo, gli asini restano il mezzo principale per il mantenimento, la sopravvivenza, l'indipendenza. Purtroppo, quest'ultima notizia dalla Cina è un passo indietro per gli asini e per le comunità che contano su di loro".
Leggi quicosa sta facendo The Doneky Sanctuary per fermare il traffico di pelli d'asino.