Nebbia: dall'operazione all'amore di Renata
Pubblicato il 7 September 2016.Un trauma alla mandibola, una brutta infezione: la storia del povero Nebbia non era iniziata sotto i migliori auspici.
Le spese da sostenere per la rimozione dei cerchiaggi mandibolari erano troppo alte per la sua proprietaria che, spaventata anche dalla delicatezza delle cure specialistiche post-operatorie, contattò il Rifugio per cedere l’asinello.
Nebbia fu operato nella Clinica Universitaria di Perugia (Sezione di Chirurgia e Radiodiagnostica), unica struttura in grado di effettuare l’operazione in Italia, dal professor Marco Pepe e dal suo staff, già noti al Rifugio per il supporto dato durante il sequestro Colleferro.
L’operazione fu eseguita perfettamente e la Clinica venne incontro al Rifugio con un trattamento economico di favore.
Quando arrivò da noi, Nebbia aveva metà del volto ricoperto da una cicatrice e una comprensibile diffidenza verso gli umani, che associava al dolore e ai fastidi delle terapie.
Era un solitario e neanche la compagnia del giocoso Bandit, che gli era stato messo insieme per aiutarlo ad ambientarsi, sembrava modificare il suo carattere asociale.
Dopo qualche mese Nebbia, ormai perfettamente guarito nel fisico, venne inserito nel gruppo più numeroso del Rifugio, insieme a una quarantina di suoi simili. E lì avvenne la sua trasformazione: da asino riservato e “anonimo” è diventato uno degli ospiti più affettuosi e conosciuti (anche perché è tra i principali protagonisiti dei "donkeyselfie" condivisi dai visitatori su Facebook!).
La sua simpatia ha conquistato tanti, inclusa Renata, che l'ha incontrato per la prima volta nel novembre 2015, durante una visita guidata a Sala Biellese con tappa al Rifugio.
“Nebbia è rimasto nel cuore di tutti: anche quando siamo risaliti sul pullman, il suo nome continuava a saltare fuori nelle chiacchiere!" ci ha raccontato.
Quell'incontro è stato così importante che, giunta a casa, Renata ha deciso di adottarlo in modo esclusivo: "Possiamo dire che Nebbia è stato adottato da me economicamente, ma virtualmente da tutto il gruppetto di anziani (anzi, "diversamente giovani") in gita della sezione ANPI di Legnano!”.
E, visto che Sala Biellese non è dietro l'angolo, al posto di Nebbia in carne, ossa e pelo, la sua statuetta in terracotta è diventata la mascotta della sezione.