Storia di Iole, asinella bionica
Pubblicato il 16 February 2016.Cosa vi viene in mente se vi diciamo “asinella bionica”? Una versione asinina di Robocop?
Siete fuori strada: Iole è piccina, pelosina, tenerina... Insomma: più che un robot, sembra un peluche!
Eppure è proprio lei l’asinella bionica del Rifugio degli Asinelli: quando aveva pochi mesi rimase vittima di un incidente che le causò la frattura del femore.
Vista la sua giovane età, il suo stato di salute generale e la sua immensa voglia di vivere, il veterinario del Rifugio decise di sottoporla a un delicato intervento di osteosintesi, che prevedeva l’utilizzò di alcune viti per mantenere unito l’osso fratturato fino alla formazione del callo osseo.
Sono passati sei anni da quell’intervento: ogni tanto Iole zoppica un po' (soprattutto nei cambi di stagione), ma conduce una vita felice e senza grandi restrizioni.
Dopo aver lasciato il recinto dei coetanei, un po' troppo scalmanati, Iole è andata a vivere insieme agli asinelli anziani di taglia ridotta, dove ha ritrovato anche la mamma Madalina, salvata dalla Romania quando era in dolce attesa.
Oggi Iole è serena e, più che delle definizioni o delle differenze, si preoccupa di scovare l’erba più buona prima degli altri e di "fare la spazzina": la mattina, quando i ragazzi riaprono le porte delle stallette tenute chiuse per permettere agli asinelli che hanno bisogno del secchio e di cibo extra di mangiare la loro razione in pace, è sempre lei a entrare in ciascuna e a controllare se è rimasto qualche avanzo da spizzicare.
Se venite a trovare gli asinelli, non potete non riconoscerla: merito del musetto furbetto, della passione per i lacci delle scarpe (attenti a non avvicinarvi troppo al recinto!) e, da qualche settimana, del collare azzurro, simbolo dell'adozione esclusiva, su cui la sua fantastica famiglia adottiva ha scelto di scrivere il "nuovo" nome Iole de la Roche.
Forte come una roccia e inarrestabile, la nostra asinella bionica. E, come sanno fare gli asini, non ha bisogno di salire in cattedra per regalarci una lezione: mai arrendersi, mai lasciare che le difficoltà blocchino il nostro cammino.