Una tendenza preoccupante nel commercio di carne e pelle d'asino
Pubblicato il 4 October 2016.Una ricerca in corso da parte del Donkey Sanctuary sta rivelando una tendenza preoccupante nel crescente commercio e nella richiesta di carne e pelle d'asino, con potenziali effetti sulla popolazione globale degli asini e sul loro benessere.
Solo in Italia, circa 6mila asini sono allevati per la produzione di latte; un numero che sembra piccolo comparato alla situazione cinese, dove a milioni sono allevati per la pelle, da cui si ricava una gelatina medicamentosa (ejiao), commercializzata come farmaco della medicina tradizionale cinese.
Più di 2mila anni fa, questa medicina faceva parte delle riserve personale degli imperatori e veniva considerata strumentale alla buona salute, lunga vita e fertilità. Ai giorni nostri è presentata come un prodotto miracoloso per la cura della pelle.
La richiesta di pelle d'asino è così consistente da estendersi al di là della Cina: potenzialmente rappresenta una minaccia immediata per molte comunità che nel mondo dipendono dagli asini.
Gli asini sono ancora un mezzo di sopravvivenza fondamentale per alcune delle comunità più povere nel mondo, dove garantiscono alcune necessità vitali per l'uomo, come il trasporto di legna da ardere, acqua e cibo.
Il prezzo di un asino da lavoro è salito alle stelle, a volte decuplicato. Per esempio, in Egitto, il prezzo di un asino è salito da £17 (LE200) a £170 (LE2000) in appena qualche anno. Milioni delle persone più povere, che fanno affidamento sugli asini per sopravvivere, non possono più permetterseli.
La domanda sta causando anche un calo drastico nel numero di asini in quei Paesi che si basano sul loro utilizzo, tanto che Burkina Faso e Niger hanno bandito l'esportazione di prodotti a base d'asino.
Anche il furto finalizzato alla macellazione è un problema in crescita. Alex Mayers, del team internazionale del Donkey Sanctuary, spiega che interi villaggi si sono ritrovati senza asini letteralmente nel giro di una notte. "In aree come Simanjiro, in Tanzania, dove gli asini trasportano l'acqua dai pozzi alle case, un asino rubato significa l'interruzione di ogni attività, inclusa la scuola, in quanto le persone devono dedicare ogni sforzo a cercare di riempire il vuoto causato dai ladri".
Con denunce in aumento di asini radunati, rubati e allevati in modo intensivo per la macellazione, è difficile riuscire a immaginare la sofferenza degli asini legata a questo commercio emergente.
Il direttore generale del Donkey Sanctuary, Mike Baker, dichiara: “Siamo assuefatti all'idea di bovini, ovini, polli e maiali allevati a miliardi - ma gli asini? È vero: c'è sempre stato un consumo su piccola scala e circoscritto ad alcuni Paesi, ma quello che stiamo scoprendo è una nuova tendenza molto preoccupante.
Mentre la sofferenza degli animali allevati su larga scala non è mai stata più chiaro e mentre l'insostenibilità degli allevamenti industriali sta contribuendo a rovinare clima e comunità, non dovremmo allargare ulteriormente il cerchio di specie selezionate per soffrire".
The Donkey Sanctuary non può appoggiare o sostenere un'industria che compromette il benessere degli asini ed è attualmente al lavoro sulla realizzazione di un esame approfondito sul mercato della carne e della pelle di asino.