Ciao Diva
Pubblicato il 21 August 2019.Aveva un nome altero, che anche in Romania, il Paese da dove arrivava, identifica le star del varietà, divinità pagane e chiunque sia dotato di doti eccezionali. Diva lo portava senza dargli peso: d'altronde era solo un nome scelto dagli umani e ben altri erano stati i pesi reali che aveva dovuto sopportare nella sua esistenza di prima, quella che abbiamo potuto immaginare dalla schiena piegata, dall'addome sformato per le continue gravidanze e dalla fame atavica, quella di chi ha patito la carestia e che va oltre lo stomaco.
Era nata (probabilmente) nel 1992 e ritrovata abbandonata in Romania: non era anziana ma lo sembrava già, come tutti gli esseri viventi che vivono anni moltiplicati dalla fatica, dalla stanchezza e dalle assenze - di cibo, di cure, di amore. In questi anni al Rifugio abbiamo cercato di darle tutto, in dose doppia, per ripianare quei debiti con la vita di prima.
Da tempo era un'osservata speciale, monitorata dal veterinario per essere sicuri che la bilancia della qualità della vita non pendesse verso un dolore troppo forte e ingiusto da sopportare. Ultimamente era sempre più stanca e affaticata. Si allontanava raramente dalla stalla, per brucare l'erba fresca, a piccoli passi dolorosi. Quando abbiamo capito che tutti gli antidolorifici e le fasce di supporto alle zampette traballanti non bastavano più, è stata presa la decisione più difficile: lunedì è stata addormentata dal veterinario, accompagnata dal nostro groom Cecco - sono sue le carezze che ha ricevuto e sentito fino all'ultimo istante e sue le parole che la ricordano:
"Tenace più di altri, combattiva verso ogni avversità e... dolce, dolcissima nel restituirti amore e tenerezza. Aneddoti ce ne sono tantissimi, ma, visto il triste momento, mi piace ricordare il suo sguardo quando arrivavamo nel recinto dei vecchietti per distribuire i panini con i medicinali e ci attardavamo un pochino a darlo: ti guardava tra lo stupito e il curioso e i suoi occhioni sembravano parlare, tanto che pareva di sentire la sua voce che chiedeva il panino. Finalmente lo prendeva, lo mangiava e se ne andava".
Diva è stata molto amata da tutti noi, dai visitatori (che l'hanno conosciuta bene durante i Grooming Days) e, soprattutto, da Carla e Amilcare, che si erano innamorati della sua storia e per anni l'hanno sostenuta, con l'adozione esclusiva e con tutto l'amore di questo mondo. A loro vanno la nostra gratitudine e un abbraccio grande quando l'affetto che le hanno donato.