Una nuova vita per Paolo e Zoe
Pubblicato il 16 August 2017.Macchine e tir incombevano giganti e veloci, mentre sfrecciavano a pochi metri da lui. Fino a pochi giorni prima, Paolo non aveva mai visto niente del genere: nato in qualche imprecisato Paese dell'Europa orientale, quell'asinello si era ritrovato dopo un lungo viaggio ai bordi di una trafficata tangenziale trevisana.
Non sapeva di essere diventato una "soluzione ecocompatibile per rasare l’erba lungo la tangenziale di Postioma, a Paese (TV)". O, come cittadini e giornalisti avevano ribattezzato chi lo aveva preceduto, uno degli "asini rasaerba di Zaia", che nel 2004, come Presidente della Provincia di Treviso, aveva lanciato il progetto.
Il compito di Paolo era... mangiare: insieme ad altri asini, doveva rasare l'erba che cresceva lungo la strada, così da permettere agli amministratori locali di risparmiare i soldi per la manutenzione degli spazi verdi. "Sempre meglio di lavorare!", penserà qualcuno. Tranne quando si scatenavano pioggia e grandine e non c'era neanche un riparo dove aspettare che la natura si placasse, però. O quando un asino finiva investito. O, ancora, quando moriva di stenti, perché l'erba non bastava e non è necessario percorrere centinaia di chilometri, perché può capitare di morire di fame anche qui da noi.
Di una dozzina o più, ne erano rimasti quattro: finiti gli articoli folcloristici e le presentazioni ufficiali, gli asini rasaerba erano diventati una grana e sempre più persone chiedevano che i superstiti raggiungessero una casa sicura. E noi del Rifugio siamo stati felici di potergliela offrire, ormai più di due anni fa.
Zoe, invece, era venuta al mondo qui al Rifugio nel 2014, l'anno precedente all'arrivo di Paolo. Era una delle "puledre di Colleferro", nata dalle mamme tratte in salvo durante il più imponente sequestro di equini mai avvenuto in Italia.
Lei era nata da Parbat: dopo tanti piccoli-fotocopia della mamma, una puledrina scura scura nata da una mamma chiara chiara. La sua infanzia è stata magnifica, quella che dovrebbe essere garantita a ogni cucciolo: i giochi con i coetanei, le coccole e gli insegnamenti della mamma e delle "zie", le altre asinelle del gruppo. La libertà di poter correre e sperimentare e, insieme, la sicurezza e la protezione offerta dal Rifugio: ecco cosa abbiamo potuto offrire ai puledri nati in quella situazione d'emergenza e alle loro mamme, ancora provate da mesi e anni da incubo vissuti a Colleferro.
Se non fossero stati salvati dal Rifugio, Zoe e Paolo non sarebbero probabilmente sopravvissuti; di certo non si sarebbero mai incontrati. Invece, complice la convivenza nella Stalla Rufus (quella più numerosa, dove vivono gli asini sani e in buona salute), si sono conosciuti e hanno legato così tanto che Fabrizio e Rosella, responsabili benessere, hanno deciso di mandarli insieme nella nuova casa affidataria.
La settimana scorsa, i due asinelli hanno raggiunto la provincia di Savona. E hanno trovato ad attenderli, oltre a umani impazienti di accoglierli, anche lo spazio che vedete qui sotto...
Fabio Dogliotti
Paolo e Zoe...salutano gli amici del rifugio...
Vogliamo trovare una famiglia per ogni asino, ma possiamo farlo solo col tuo aiuto.
A oggi sono 49 gli asini del Rifugio che, come Paolo e Zoe, hanno raggiunto una nuova casa grazie al nostro programma di affidamento. Un numero importante, ma che vogliamo cresca ancora: se vuoi accogliere due asinelli, non comprare, adotta! E se conosci qualcuno interessato, passa parola e fai conoscere il Rifugio.